La scleroterapia consiste nella iniezione in vena di una sostanza sclerosante liquida, direttamente o portata a schiuma, “scleromousse”, con lo scopo di determinare la trombosi della vena e quindi la chiusura cicatriziale, con il risultato finale del riassorbimento e della scomparsa del vaso.
L'insufficienza venosa si verifica quando una vena subisce un’alterazione della sua struttura per cui le valvole non si chiudono più correttamente. L’incremento della pressione venosa, conseguente all’incontinenza valvolare determina, negli arti inferiori, la comparsa di vene superficiali dilatate e tortuose dove il flusso sanguigno è invertito e la cute soprastante è spesso sottile ed arrossata, comunemente chiamate "vene varicose".
Quali possono essere gli interventi consigliati?
La scleroterapia viene utilizzata abitualmente a completamento della terapia laser o dello stripping per eliminare le varici residue o recidive, ma anche “in prima istanza” per il trattamento dell’insufficienza della grande e piccola safena, in alternativa al trattamento con laser o dello stripping, con l’indispensabile auxilio dell’Ecodoppler.
La “scleroterapia” è comunque entrata nell’uso comune per il trattamento delle varici reticolari e dei capillari che compromettono l’aspetto estetico degli arti inferiori.